Aree prioritarie a rischio Radon in Toscana
Pubblicata la nuova Delibera Regionale n. 1579
Lo scorso 8 gennaio 2025, sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana (BURT), è stata pubblicata la Deliberazione n.1579, che aggiorna l’elenco dei Comuni toscani ricadenti nelle cosiddette “aree prioritarie a rischio Radon”, in base a quanto previsto dall’art. 11 del D.Lgs. 101/2020.
Si tratta di un passaggio importante nel quadro delle azioni di prevenzione e controllo del gas radon: questo gas radioattivo naturale, presente soprattutto nei terreni e nelle rocce, può accumularsi all’interno degli edifici e rappresentare un potenziale rischio per la salute.
Cosa dice la nuova Delibera Regionale n. 1579
La Delibera segue i criteri contenuti nel Piano Nazionale d’Azione per il Radon (PNAR) e si basa su una relazione tecnica elaborata da ARPAT Toscana (datata dicembre 2024), che ha analizzato i dati di numerose campagne di misura condotte in passato:
- Indagine nazionale 1989-1996
- Indagine regionale 1992-1994
- Indagine regionale 2007-2010
Da questa valutazione, è emerso che una quota significativa di edifici in alcuni Comuni supera il livello di riferimento di 300 Bq/m³ (Becquerel per metro cubo). In particolare, la normativa individua come “aree prioritarie” quei territori in cui si stima che almeno il 15% degli edifici abbia concentrazioni di radon al di sopra di tale soglia.
Rispetto alle precedenti classificazioni (DGRT 1019/2012), i Comuni interessati si sono ridotti da 13 a 11, grazie all’aggiornamento dei dati di monitoraggio. Questo adeguamento tiene anche conto del possibile futuro abbassamento del limite a 200 Bq/m³ previsto tra 5 anni dal PNAR, rendendo più stringenti gli standard di sicurezza e protezione.
L’obbligo di misurazione del radon per gli ambienti di lavoro
La presenza di un territorio in “area prioritaria” incide sugli obblighi di monitoraggio previsti dal D.Lgs. 101/2020, che stabilisce come i datori di lavoro, gli enti pubblici (scuole, biblioteche, uffici) e, in generale, i gestori dei luoghi aperti al pubblico debbano effettuare misurazioni radon nei locali:
- interrati o semi-interrati
- piano terra (se ricadenti in area prioritaria)
L’obiettivo è individuare l’eventuale superamento del limite di 300 Bq/m³ e, nel caso, procedere con interventi di mitigazione e risanamento per ridurre il radon indoor sotto la soglia di legge.
Il ruolo di ARPAT Toscana e i dati utilizzati
La nuova mappatura è stata definita attraverso la relazione tecnica dell’ARPAT (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana), che ha rielaborato i dati delle principali campagne di misura svolte sul territorio toscano tra la fine degli anni ‘80 e il 2010. Questa analisi ha permesso di:
- Verificare la percentuale di edifici con concentrazioni di radon superiori a 300 Bq/m³.
- Ridisegnare l’elenco dei Comuni in base all’effettivo rischio e all’incidenza del radon riscontrata nelle campagne precedenti.
I risultati sono stati integrati con le indicazioni previste dal PNAR, secondo cui i limiti di riferimento saranno progressivamente abbassati per aumentare il livello di protezione della popolazione.

Elenco dei comuni toscani in area prioritaria
Di seguito, l’elenco dei Comuni toscani individuati dalla Delibera 1579/2024 come “aree prioritarie a rischio Radon”:
- Abbadia San Salvatore (SI)
- Arcidosso (GR)
- Castel del Piano (GR)
- Piancastagnaio (SI)
- Pitigliano (GR)
- Roccastrada (GR)
- Santa Fiora (GR)
- Sorano (GR)
- Marciana (LI)
- Marciana Marina (LI)
- Isola del Giglio (GR)
Come consultare la Delibera e la documentazione
Per chi desidera approfondire:
- Bollettino Ufficiale della Regione Toscana (BURT): è possibile cercare la Delibera n. 1579/2024 inserendo il numero di atto “1579” nella banca dati online (https://www.regione.toscana.it/bancadati/BURT/index.html). Occorre selezionare la voce pubblicata il 23/12/2024 e poi cliccare su “Dettaglio” e “Atto” per visualizzare il PDF completo.
- Sito ARPAT Toscana: https://www.arpat.toscana.it/ (le relazioni tecniche, se pubblicate, sono consultabili alla sezione dedicata al radon o ai rapporti tecnici dell’Agenzia).
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Se il vostro Comune rientra nella lista delle “aree prioritarie a rischio Radon”, oppure se avete la necessità di monitorare gli ambienti di lavoro o abitativi ai sensi del D.Lgs. 101/2020, siamo pronti a supportarvi dall’analisi preliminare fino alle fasi di bonifica.
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