Radon negli edifici
E’ possibile effettuare una misurazione radon per caratterizzare i fabbricati o le aree destinate alla costruzione, mediante rilevatori attivi e passivi.
E’ possibile effettuare una misurazione radon per caratterizzare i fabbricati o le aree destinate alla costruzione, mediante rilevatori attivi e passivi, ma anche nel suolo (soil radon), nell’acqua (water radon) o anche nei materiali da costruzione.
Il contatto terreno edificio, le diverse tipologie di materiali da costruzione e le tipologie del costruito sono tutte variabili che, rendono impossibile la valutazione teorica delle concentrazioni di radon nel singolo fabbricato.
La propagazione del radon nel terreno e la sua penetrazione negli edifici avviene attraverso dinamiche estremamente complesse. E’ dimostrato che edifici adiacenti costruiti in modo identico, possono avere concentrazioni di radon totalmente differenti.
In genere le concentrazioni di radon nei locali abitati, diminuiscono con l’aumento della distanza dal suolo. Raramente i locali ai piani rialzati presentano concentrazioni di gas radon elevate, ma ci sono casi in cui il radon ai piani elevati dei fabbricati risulta molto elevato.
Questo può essere dovuto a particolari costruttivi che mettono in comunicazione i piani del fabbricato o anche alla possibilità che determinati materiali da costruzione emettano radon.
Per questo motivo è necessario effettuare una accurata misurazione radon nei locali dove le persone stazionano maggiormente: camere da letto, saloni ecc.
La misurazione radon riscontra di norma maggiori valori durante il periodo notturno, rispetto al diurno. Nella misurazione radon dei fabbricati è bene preferire i rilevatori passivi, che restituiscono un valore di concentrazione del radon medio su un periodo sufficientemente lungo (1-3-6 mesi).
I rilevatori vanno posizionati in maniera sistematica all’interno del fabbricato, avendo cura di caratterizzare tutte le tipologie degli interni: in volumi simili si possono posizionare rilevatori in alternanza, mentre è bene sempre caratterizzare singolarmente volumi di tipologia differenti per caratteristiche architettoniche.
Durante la misurazione radon tramite rilevatori passivi il fabbricato e il comportamento di chi lo frequenta deve essere convenzionale, senza che vi siano eccessive aperture delle finestre o manomissioni dei rilevatori.
La misurazione radon può essere effettuata anche attraverso rilevatori attivi, strumenti alimentati attraverso batterie o energia elettrica, che misurano le concentrazioni radon in continuo.
La misurazione radon in continuo è utile per la diagnosi di fabbricati in cui già si conosce la presenza anche potenziale, di elevate concentrazioni di radon.
I rilevatori attivi, benché più costosi, danno anche la possibilità di misurare i parametri ambientali, che determinano l’andamento delle concentrazioni di radon nel fabbricato.
L’utilizzo di rilevatori attivi per la misurazione radon, va programmato attraverso campagne di misura, che possono durare alcuni giorni, qualche settimana o anche un mese e più, campagne mirate vengono anche utilizzate per la progettazione dei risanamenti.
In un fabbricato è raccomandabile eseguire una misurazione radon nell’acqua, prelevando un campione di acqua dal rubinetto di casa o istallando un rilevatore in continuo.
Nella prossimità di un fabbricato esistente o su un’area a futura destinazione edilizia è possibile effettuare una misurazione radon al suolo, utile per programmare eventuali interventi di bonifica o misure progettuali per la mitigazione del rischio.
E’ possibile anche effettuare una misurazione radon nei materiali da costruzione utilizzati all’interno dei fabbricati. Sui materiali di origine naturale (pietre da costruzione ecc. ) o anche aggregati impiegati nell’edilizia è possibile infatti misurare l’emanazione di radon che può in taluni casi contribuire notevolmente all’accumulo del gas radon nei fabbricati.