Informazioni Gas Radon

  • Cos’è il gas Radon?

    Il Radon (Rn-222) è un gas radioattivo di origine naturale, inodore ed incolore, generato dal decadimento del radioisotopo Radio-226 (Ra-226) a sua volta discendente, per decadimenti successivi, dall’Uranio-238 (U-238), che è l’isotopo più abbondante nell’Uranio naturale [clicca sul titolo per continuare]

  • Inquinamento Radon negli ambienti di vita e di lavoro

    Il gas Radon emergente dal suolo o portato in superficie dalle acque terrestri si diffonde
    rapidamente nell’atmosfera, producendo in genere concentrazioni molto basse all’aria aperta, data la rapida dispersione e diluizione causata dagli agenti atmosferici. Diversa è la situazione nei luoghi chiusi, siano essi grotte, gallerie, tunnel o semplicemente locali abitativi o di lavoro: in tutti questi casi il gas Radon trova ostacolo alla dispersione nell’atmosfera, rimanendo di fatto “intrappolato”. [clicca sul titolo per continuare]

  • Gli effetti nocivi del gas Radon

    Gli effetti potenzialmente dannosi del Radon sull’uomo sono primariamente legati all’entità della sua presenza negli ambienti di vita e di lavoro, e sono strettamente collegati alla qualità dell’aria respirata negli ambienti chiusi. [clicca sul titolo per continuare]

  • Perché è necessario misurare il Radon?

    Il gas Radon, tramite la sua progenie, date le sue potenziali conseguenze a lungo termine sulla salute, è un agente inquinante a tutti gli effetti e l’entità della sua presenza è un parametro di fondamentale rilevanza per la qualità e la salubrità dell’aria che respiriamo. Per questo motivo è importante conoscere la concentrazione di Radon nei luoghi maggiormente frequentati dagli individui, che in genere sono rappresentati dagli ambienti di lavoro e di vita, ossia le abitazioni. [clicca sul titolo per continuare]

Centro Informazioni Misurazione Radon

  • +39 - 347 7425111

    Chiama o scrivi tramite Whatsapp 

  • info@misurazione-radon.it

    Scrivici per avere informazioni sulle più avanzate tecniche di misurazione Radon

Misurazione Radon SRL - radon - gas radon - misurazione radon - interventi radon - bonifica radon

Cos’è il gas radon?

Il Radon (Rn-222) è un gas radioattivo di origine naturale, inodore ed incolore, generato dal decadimento del radioisotopo Radio-226 (Ra-226) a sua volta discendente, per decadimenti successivi, dall’Uranio-238 (U-238), che è l’isotopo più abbondante nell’Uranio naturale.

In quanto elemento radioattivo, il Radon (Rn-222) è soggetto ad un processo di decadimento con tempo di dimezzamento dell’attività pari a circa 3.82 giorni.  Il decadimento del Radon comporta l’emissione di radiazione α e genera elementi solidi (conosciuti come “progenie” del Radon, o “figli”) a loro volta radioattivi: tra questi hanno particolare rilevanza due isotopi del Polonio, Po-218 e Po-218, emettitori di radiazione α.

Poiché l’Uranio è uno dei due elementi primordiali (l’altro è il Torio), esso è presente ovunque nella crosta terrestre e l’entità della sua concentrazione nel terreno, così come quella del Radon, è legata alle particolari caratteristiche geologiche del sito considerato.

Gran parte del gas Radon rimane intrappolato nel terreno solido ove avviene il decadimento del suo progenitore Radio-226; tuttavia una frazione di esso diffonde verso la superficie del suolo, spesso agevolata da zone di frattura della roccia, grani di terreno o di sabbia e condizioni atmosferiche particolari, e si libera in atmosfera. Anche l’acqua può contribuire a portare in superficie e a disperdere in atmosfera il gas Radon contenuto nel terreno.

Gli effetti nocivi del Radon

Gli effetti potenzialmente dannosi del Radon sull’uomo sono primariamente legati all’entità della sua presenza negli ambienti di vita e di lavoro, e sono strettamente collegati alla qualità dell’aria respirata negli ambienti chiusi.

Il Radon è un gas nobile non reattivo e, quando inalato, non interagisce con il tessuto polmonare, ma viene rapidamente espulso. Gli effetti nocivi del Radon sono in realtà legati alla contestuale presenza in aria dei suoi “figli” radioattivi solidi, generalmente legati al pulviscolo atmosferico, che si depositano nei tessuti polmonari, una volta inalati: in particolare gli isotopi Po-218 e Po-214, emettitori di radiazioni α, rilasciano dosi significative all’epitelio bronchiale, incrementando il rischio di sviluppare tumori polmonari.

In Radioprotezione si parla di “effetti stocastici”, ossia di conseguenze dell’esposizione alla radiazione ionizzante che non sono certe, ma la cui probabilità di accadimento (rischio) aumenta all’aumentare dell’esposizione alla radiazione: in particolare la probabilità di un danno biologico conseguente all’esposizione al Radon risulta proporzionale alla concentrazione di attività di Radon in aria (misurata in Bq/m3) e al tempo di esposizione, ossia al tempo di permanenza delle persone nel luogo interessato.

Misurazione Radon SRL - radon - gas radon - misurazione radon - interventi radon - bonifica radon
Misurazione Radon SRL - radon - gas radon - misurazione radon - interventi radon - bonifica radon

Inquinamento Radon negli ambienti di vita e di lavoro

Il gas Radon emergente dal suolo o portato in superficie dalle acque terrestri si diffonde rapidamente nell’atmosfera, producendo in genere concentrazioni molto basse all’aria aperta, data la rapida dispersione e diluizione causata dagli agenti atmosferici. Diversa è la situazione nei luoghi chiusi, siano essi grotte, gallerie, tunnel o semplicemente locali abitativi o di lavoro: in tutti questi casi il gas Radon trova ostacolo alla dispersione nell’atmosfera, rimanendo di fatto “intrappolato”.

Nei luoghi chiusi possono quindi accumularsi concentrazioni anche molto elevate di Radon, in particolare nei locali interrati degli edifici, in primo luogo poiché questi ultimi sono quelli più prossimi al suolo da cui diffonde il Radon, in secondo luogo poiché sono spesso anche quelli meno aerati. Anche i piani terra, quando costituiscono il livello dell’edificio più prossimo al terreno, possono presentare concentrazioni elevate di gas Radon.

Dai rilievi di una recente indagine sul territorio italiano è stata rilevata una concentrazione media di attività del Radon pari a 108 Bq/m³ nelle cantine interrate, e maggiore di 200 Bq/m³ nel 12% dei casi e, ai piani terra, concentrazione media di attività pari a 98 Bq/m³ e maggiore di 200 Bq/m³ nel 7% dei casi, con valori massimi intorno ai 1000 Bq/m³.

Il valore della concentrazione di Radon in aria nei luoghi chiusi assume valori non prevedibili e assai variabili da luogo a luogo, a volte anche da edificio a edificio, nonché sicuramente variabili nel tempo, e dipende da molteplici fattori:

  • l’emanazione del Radon dal suolo e, nel caso di grotte o caverne, anche dalle pareti e dalla copertura, variabile al variare della concentrazione locale di Ra- 226 e della permeabilità al gas Radon dei materiali presenti.
  • i materiali usati nelle costruzioni, che contengono percentuali variabili di Radio-226, possono contribuire in modo significativo alla concentrazione di attività di Radon negli edifici.
  • le caratteristiche costruttive e strutturali degli edifici, in particolare per quanto riguarda l’interfaccia edificio-terreno: l’assenza o l’inefficacia del vespaio, come la presenza di crepe e fessurazioni, nonché di aperture per il passaggio cavi e condotti, permettono al Radon, emanato dal suolo sottostante o anche dalle pareti perimetrali, di diffondere agevolmente all’interno dei locali.
  • le caratteristiche di permeabilità al Radon dei rivestimenti delle pareti e dei solai, condizionano fortemente la diffusione del Radon negli ambienti, in particolare di quello proveniente dai materiali di costruzione.
  • Effetti atmosferici e microclimatici, come le inversioni termiche o i differenziali di pressione, influenzano in maniera importante l’ingresso del Radon negli edifici e il suo trasporto, in alcuni casi anche ai piani più elevati.
  • la concentrazione del Radon disciolto nelle acque terrestri che raggiungono il luogo chiuso per poi diffondere in aria, problema particolarmente sentito negli stabilimenti termali.
  • il livello e le modalità di aerazione dei luoghi chiusi.

Perché è necessario misurare il Radon?

Il gas Radon, tramite la sua progenie, date le sue potenziali conseguenze a lungo termine sulla salute, è un agente inquinante a tutti gli effetti e l’entità della sua presenza è un parametro di fondamentale rilevanza per la qualità e la salubrità dell’aria che respiriamo. Per questo motivo è importante conoscere la concentrazione di Radon nei luoghi maggiormente frequentati dagli individui, che in genere sono rappresentati dagli ambienti di lavoro e di vita, ossia le abitazioni.

  • Per quanto riguarda i luoghi di lavoro, il dettato normativo nazionale in materia di Radioprotezione, ora rappresentato dal lgs. 31 Luglio 2020, n. 101, prevede per il datore di lavoro l’obbligo di misurazione delle concentrazioni di gas Radon in determinati ambienti, a tutela della salute dei lavoratori. La Normativa prevede inoltre che, in caso di superamento di un dato livello di riferimento di concentrazione Radon, siano effettuati interventi di risanamento, allo scopo di minimizzare il rischio per la salute dei lavoratori.
  • Per quanto riguarda le abitazioni invece, non esiste attualmente alcun obbligo normativo per la misurazione delle concentrazioni di gas Radon e la questione è di fatto demandata alla sensibilità dei privati alla tematica Radon. In generale è sempre consigliabile effettuare un monitoraggio nei locali potenzialmente più critici, quali interrati o taverne, e ai piani terra nei locali di maggiore occupazione, quali salotti e camere da letto, di modo da avere un riscontro in merito alla salubrità dell’aria.
Misurazione Radon SRL - radon - gas radon - misurazione radon - interventi radon - bonifica radon